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Camaldoli
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
 

Camaldoli: il Sacro Eremo. il Monastero, la foresta

Camaldoli: mille anni di storia, spiritualità e monachesimo in Casentino.
Nel 1012, infatti, il monaco benedettino Romualdo eresse in un luogo montano chiamato Campo Amabile, l’attuale Eremo di Camaldoli, le primi cinque celle ed un piccolo oratorio. Successivamente il monaco, poi San Romualdo, riorganizzò a mo’ di ospizio, una già esistente struttura realizzata pochi anni prima dai monaci di Prataglia. Tale struttura si trovava poco più a valle dell’Eremo, l’attuale Monastero di Camaldoli.
Da visitare all’Eremo di Camaldoli sono la Cella di San Romualdo e la Chiesa interamente ricostruita nel ‘600 dopo un rovinoso incendio. Il suo interno in stile “baroccheggiante” è in deciso contrasto con l’ambiente e l’architettura circostante. La facciata e i due campanili sono d’inizio secolo XVIII. Belle opere d’arte impreziosiscono l’edificio religioso (vedi immagini). Di grande fascino e molto suggestivo è comunque tutto l’ambiente eremo, in particolar modo la zona delle celle eremitiche, visibile ma non accessibile.
Più a valle, come gia detto sopra, il piccolo ospizio divenne dopo qualche secolo l’austero ed imponente Monastero di Camaldoli che oggi conosciamo. Da vedere, oltre che al complesso monastico nel suo insieme, sono i chiostri interni, in particolare il primo, quello di Maldolo che prende il nome dal Conte Maldolo donatore dei terreni dove si trovano Eremo e Monastero, l’antica farmacia e la Chiesa dedicata ai Santi Donato e Ilariano. Questa, più volte ricostruita nel corso dei secoli, (l’ultima volta nella seconda metà del secolo XVIII) presenta al suo interno uno stile barocco ed è impreziosita da sette tavole del grande pittore aretino Giorgio Vasari. Tali opere erano state commissionate all’artista per la precedente chiesa realizzata ad inizio ‘500. >>>

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